About
CHI SONO
L’azienda porta il mio nome ed io il suo: Matteo Brioni. Sono nato e cresciuto in una fornace a Gonzaga, il paese natale della dinastia che governò la città di Mantova e la fece diventare una delle capitali del Rinascimento. La mia famiglia da oltre 400 anni vive da queste parti e da un secolo è proprietaria della fornace. La storia e la tradizione hanno rischiato di schiacciarmi, così come le montagne di argilla e di mattoni tra cui mi aggiravo da ragazzo, però poi ci sono salito sopra è ho spinto lo sguardo più lontano.
Dopo essermi annoiato per vent’anni in campagna, tra la nebbia invernale e l’afa estiva, ho deciso, più per esclusione che per convinzione, di andare a studiare Architettura a Firenze. Lì ho avuto la fortuna di incontrare Lorenzo Carmassi, con il quale è nata una profonda e duratura amicizia, e suo padre Massimo Carmassi: frequentando il loro studio (Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana, Triennale di Milano 2015), ho così capito che l’Architettura, quella con la A maiuscola, è un’attività che ‘assorbe l’anima’ ed ha lo scopo di far stare bene le persone e di renderle migliori attraverso la fruizione, la percezione estetica, tattile, visiva e il godimento che ne deriva.
Rientrato a lavorare nell’azienda di famiglia mi sono trovato schiacciato, dovendomi quotidianamente confrontare con le richieste di un’edilizia consumistica di bassa qualità e rapida realizzazione, incentrata sul profitto.
Nel 2005 ho trovato per caso un antidoto a queste preoccupazioni e insoddisfazioni grazie alla riscoperta della terra cruda. Così nel 2010, complice un complicato passaggio generazionale e una crisi epocale del settore edile, ho mollato tutto e ho costituito la MATTEOBRIONI s.r.l, con pochi mezzi propri e un mutuo bancario, senza dimenticare due figli appena nati.
In questi dieci anni ho percorso oltre mezzo milione di chilometri, in giro per cantieri, clienti e fiere. Ho incontrato migliaia di persone con le quali ho parlato, ascoltato, imparato. Ho studiato, rivisto, sbagliato e rimesso tutto in discussione; mille volte sono caduto e altrettante volte mi sono rialzato e sono ripartito. Sono stato folle e avventato, disperato e impaurito, ma anche tenace, resiliente, costante e combattivo.
La mia fortuna è stata quella di aver incontrato persone che hanno creduto in me e nel mio lavoro, che mi hanno sorretto e accompagnato in tanti modi diversi e personali. Tra questi devo anzitutto ringraziare mio padre, il mio ‘esempio’, mia madre, ‘la certezza silenziosa’ e senza dubbio ricordare e ringraziare Gerardo, il mio ‘guru’, Maria Laura, per tanti anni mio ‘art director’ e Lorenzo, l’amico del ‘confronto’.
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